sabato 27 novembre 2010

SEL PERUGIA PER UNA NUOVA POLITICA DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN UMBRIA E NELLA NOSTRA CITTA'

La gestione dei rifiuti è legata al benessere dei cittadini e
dell’ambiente. Pertanto SEL di Perugia dice che la costruzione di un nuovo
inceneritore nel territorio regionale non è necessaria e chiede atti
concreti alle amministrazione pubbliche che vadano verso la politica della
riduzione, riciclo e riutilizzo dei rifiuti.
Diciamo no all'inceneritore perché:

1. Nel 2009 l'aumento della produzione di rifiuti previsto dal Piano
regionale per quest'anno non c'è stato, anzi sono stati prodotti rifiuti in
quantità inferiore rispetto all'anno precedente; dunque non siamo
all’emergenza e non si giustifica la scelta dell’inceneritore come unica
soluzione possibile.
2. Parlare di chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso un inceneritore è un
errore: esso in realtà trasforma i rifiuti entrati in altri rifiuti tossici
e più pericolosi (gas, ceneri volatili e pesanti) che devono essere smaltiti
con costi molto alti.
3. Gli inceneritori si vanno diffondendo in Italia a causa della loro
impropria classificazione (un errore voluto) tra le fonti di energia
rinnovabili. Questo permette a chi gestisce inceneritori di accedere ad
incentivi economici (CIP6, certificati verdi) che sono concessi solo nel
nostro paese, grazie ai quali gli inceneritori rappresentano, per i gestori
privati, una notevole fonte di profitto.
4. La scelta degli inceneritori nel piano regionale dei rifiuti fa diminuire
la possibilità di mettere in atto politiche concrete che favoriscano la
riduzione, il riuso ed il riciclo dei rifiuti
5. Secondo i dati diffusi recentemente dall'Isde: “Nelle popolazioni
esposte alle emissioni di inquinanti provenienti da inceneritori sono stati
segnalati...: incremento di malformazioni congenite, ipofunzione tiroidea,
diabete, ischemie, problemi comportamentali, patologie polmonari croniche
aspecifiche, bronchiti, allergie, disturbi nell’infanzia, alterato rapporto
maschi/femmine alla nascita. Ancor più numerose e statisticamente
significative sono le evidenze per quanto riguarda il cancro... Si sottolinea
e si dimostra che anche con i “nuovi” impianti nessuna valida garanzia di
innocuità può essere fornita: se non altro perchè trattandosi di
“nuovi” impianti non esistono ovviamente indagini epidemiologiche
idonee”.
6. Il costo dell’inceneritore (più di 100 milioni di euro per la
realizzazione più gli alti costi di manutenzione e quelli legati allo
smaltimento delle ceneri) provocherebbe un rilevante aumento delle tariffe a
carico dei cittadini.

Crediamo che su tutto questo sia necessaria un'approfondita riflessione a
livello regionale che metta adeguatamente in risalto i rischi sanitari ed
ambientali a cui verrebbe esposta la popolazione.
Dato che la città di Perugia produca da solo il 30% dei rifiuto dell'Umbria,
appare evidente che una sana politica di gestione dei rifuiti messa in atta
nel territorio comunale porterebbe un indubbio vantaggio anche al resto della
regione. A riguardo, queste sono le nostre proposte:

Portare a compimento le pratiche della raccolta differenziata già previste
nel piano regionale dei rifiuti e non ancora messe in atto. Gli obiettivi del
Piano regionale di gestione dei rifiuti che prevedevano il 65% di raccolta
differenziata entro il 2012 sono molto lontani: attualmente siamo a poco più
del 30%. Nella città di Perugia l'aumento è di poco più dell'1% all'anno.
Di questo passo ci vorranno almeno 30 anni per raggiungere l’obiettivo del
65%. Evidentemente non si è fatta una vera politica di raccolta
differenziata. Vogliamo arrivare alla raccolta porta a porta in tutto il
territorio comunale.
L'incremento della raccolta differenziata porterebbe ad aumentare posti di
lavoro ben più che un inceneritore.
Accrescere la conoscenza e le informazioni sulla riduzione dei rifiuti e
sulle politiche in materia ambientale: dopo l’introduzione della raccolta
differenziata porta a porta, bisogna iniziare la consapevolezza che è
necessario da parte di tutti uno stile di vita più eco-compatibile, perchè
le risorse della Terra non sono infinite e, se non si inverte la tendenza
allo spreco, presto si esauriranno. Evitare gli sprechi migliora la qualità
dell'ambiente e della nostra vita.
Promuovere azioni sostenibili per una riduzione della produzione dei rifiuti,
iniziando col vietare l’utilizzo delle buste di plastica nel territorio
comunale e col promuovere l'uso di imballaggi riciclabili e di altre e nuove
forme di distribuzione.

Infine, SEL crede che sia ormai necessario che l'amministrazione pubblica
riprenda in mano la gestione dei rifiuti perché si tratta di un servizio che
contribuisce al benessere della comunità e non può essere, come anche nel
caso dell'acqua, piegato all'utile privato.

Sinistra Ecologia Libertà Perugia

(la coordinatrice comunale Francesca Diosono)

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