sabato 18 dicembre 2010

VENDOLA: "TEMO CHE IL PD VADA VERSO IL TERZO POLO"


Ho paura che, tradotta in italiano, questa riformulazione un pò confusa della strategia di Bersani significhi annessione del Pd al terzo polo». Per Nichi Vendola, leader di Sel, la svolta del segretario del Pd è «il trionfo della pura astrattezza. Siamo alla metafisica della tattica». «Non ho alcuna contrarietà ad allargare al centro - dice Vendola in un'intervista al Corriere della Sera - ma è difficile immaginare che si continui a ripetere una intenzione o una petizione di principio, quando il punto è la disponibilità degli altri». «Voglio discutere con i moderati - prosegue - ma voglio anche evitare che la sinistra si consegni a mani alzate, come una resa definitiva». «Non posso credere che noi di Sinistra ecologia e libertà e il Pd non andremo insieme, spero che ci ritroveremo tutti quanti al taglio del nastro del cantiere dell'alternativa», auspica il governatore della Puglia. Sullo scioglimento del Sel nel Pd, caldeggiato dall'ex coordinatore dei democratici Bettini, «preferisco assaporare una carota che prendere una bastonata in testa, tuttavia - sottolinea - è un pò difficile per me essere di volta in volta cibo per qualche Conte Ugolino della sinistra, oppure oggetto di un veloce reclutamento nelle file del Pd». Nell'intervista Vendola torna a criticare la posizione di Bersani sulle primarie. «Sono diventate come le lampadine di Natale: si accendono e si spengono a corrente alternata perchè fanno un pò paura, contengono una potenza antioligarchica», dice. «Le primarie sono un elemento costitutivo dell'essere centrosinistra. Se le cancellano non fanno uno sgarbo a me, spezzano un legame cruciale con il popolo, e non mi pare che sia il sentimento maggioritario tra gli elettori». La sinistra, denuncia, «è crepata già mille volte per aver barattato l'orizzonte dell'alternativa con gli sgabelli dell'alternanza». Vendola esprime stima nei confronti di Casini. Tuttavia, aggiunge, «la Dc era un'altra cosa. Un minimo di fierezza laica non è mancanza di rispetto nei confronti della Chiesa».

BERSANI: "NON INSEGUIAMO CASINI" «Chi parla di inseguimenti di Casini contro Vendola e di altri simili arzigogoli politicisti non ha capito un tubo». Lo puntualizza il segretario del Pd Pier Luigi Bersani in un colloquio con 'L'Unita«. »L'emergenza politica riguarda tutti -aggiunge- le forze del centrosinistra e le forze del centro che si sono collocate all'opposizione, le forze sociali. Noi ci rivolgiamo a tutte queste forze, poi ciascuna valuterà. Vogliamo chiudere i conti col berlusconismo e con questa democrazia plebiscitaria e populista o sostituire il berlusconismo con qualcosa che magari gli somiglia?« Quanto alle primarie, »c'è un programma su cui si forma una coalizione e poi è la coalizione a decidere sulle primarie. Non è che i partiti della coalizione accettano preliminarmente le primarie. Accettano il programma, com'è logico che sia. Poi c'è -ben distinta- la questione di come il Pd in quanto tale affronta il tema delle primarie nelle diverse situazioni amministrative. Ci sono cose da corregere proprio per salvagurdare le primarie e non snaturarle. Ma -conclude Bersani- questo è un tema che riguarda il Pd«.

VENDOLA: "STOP AL BERLUSCONISMO ANCHE A SINISTRA" «Non bisogna liberarsi da Berlusconi: bisogna liberarsi dal berlusconismo che è a destra, è al centro ed è anche a sinistra». Lo ha detto oggi a Venezia Nichi Vendola, invitato da Sinistra Ecologia e Libertà. Per Vendola il berlusconismo è «una malattia che scorre nelle vene della società italiana». «Se non siamo in grado di mettere in campo una grande innovazione politica e culturale - ha sottolineato Vendola - non credo saremo in grado di viver il passaggio d'epoca che è di fronte ai nostri occhi con la forza per costruire una vittoria vera». «Vincere non significa guadagnare uno sgabello, una poltrona: significa voltar pagina nel paese della precarietà e della paura - ha concluso - non credo solo che questo sia possibile, ma anche che sia necessario». Per il Coordinatore veneziano di Sinistra Ecologia e Libertà Giampietro Pizzo, che ha chiamato Vendola a Venezia «occorre cambiare strada perchè la politica che oggi ci governa è molto lontana dalla vita dei cittadini». Una giovane precaria che ha parlato all'inizio dei lavori ha invece sostenuto che «le categorie deboli cambieranno questo Paese»

"NO AD ALCHIMIE DI PALAZZO" «No alle alchimie di Palazzo», risponde in sostanza Nichi Vendola alle sollecitazioni della sua gente intervenendo Venezia. «Dobbiamo uscire fuori, all'aperto: fa freddo, ed è un freddo particolarmente gelido per le giovani generazioni, per il mondo del lavoro e della precarietà», replica a chi gli chiede in particolare cosa pensi della proposta di Di Pietro di correre assieme a Bersani. «Dobbiamo preoccuparci di riscaldare questo paese - prosegue - credo che le alleanze, le coalizioni, i programmi debbano essere un grande abbraccio con l'Italia che soffre, che lotta e che spera: tutto il resto a me pare alchimia di Palazzo». A chi gli chiede come giudichi un'alleanza equipollente alla finiana, Vendola risponde che «i soggetti sociali che da troppo tempo attendono il cambiamento prima o poi prenderanno per il bavero questo centrosinistra così timoroso di dio e degli uomini e gli grideranno forte, molto forte, di non aver paura, di fidarsi del popolo della sinistra e di mettere in campo non un piccolo modesto programma per la sopravvivenza, ma un grande racconto di cambiamento». «Non credo all'annessione nel terzo polo - aggiunge rispondendo ad una domanda specifica - penso che bisogna discutere con i centristi a partire dalla scomposizione di quei soggetti sociali a cui i moderati fanno riferimento». Più esplicito: «Il terzo polo supera la formula del centrosinistra, ho l'impressione che sia una semplice annessione nel terzo polo: io francamente - conclude Vendola - non mi vorrei far 'annetterè».(

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