giovedì 23 giugno 2011

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA': " SI, IN UMBRIA C'E' UNA QUESTIONE MORALE. GLI INDAGATI FACCIANO UN IMMEDIATO PASSO INDIETRO. "



Non possiamo accettare la logica dei due pesi e delle due misure. Quello che diciamo e chiediamo a Berlusconi e agli esponenti della destra, lo dobbiamo non chiedere, ma pretendere dagli amministratori del centrosinistra. Nella nostra regione esiste da tempo una questione morale.
E non si tratta solo di una questione squisitamente giudiziaria che si può derubricare con un semplice, se pur doveroso, richiamo alla presunzione di innocenza. Si tratta di un problema politico che investe il modo stesso di governare. Parliamo di quel sistema di potere, messo in piedi in questi anni, che ora mostra tutte le sue disfunzioni e tutte le sue negatività.
Noi chiediamo da tempo la costruzione di un nuovo progetto politico del centrosinistra anche per l’Umbria. I messaggi mandati in questo ultimo periodo dall’amministrazione regionale e, direi, dalla maggioranza delle istituzioni umbre, non recitano la parte del rinnovamento, ma cercano soluzioni neoconservatrici di quel sistema che le inchieste hanno messo a nudo e in discussione.
Bisogna invece dare segnali precisi di cambiamento nelle grandi e nelle piccole cose. Una di queste è la regola secondo la quale i ruoli istituzionali, soprattutto quelli di garanzia non possono e non debbono essere soggetti all’andamento delle singole vicende personali. Possiamo esprimere solidarietà e vicinanza con chi è stato oggetto di indagine. Ma, come succede in tutti i paesi del mondo, queste persone pubbliche debbono avere il coraggio e sentire il dovere di fare un immediato passo indietro. Se no, capire le differenze con la destra sarà estremamente difficile per i cittadini.
E a conferma di questo ci sono i risultati elettorali che mostrano l’Umbria in controtendenza con un andamento generale particolarmente favorevole al centrosinistra. Segnali precisi che durano da tempo e che hanno portato in pochi anni, il centrodestra a governare il 20% della popolazione umbra.
Per fermare la crescita lenta ma costante della destra in Umbria c’è un solo modo: cambiare, cambiare, cambiare!
Perugia, 22 giugno 2011
Luigi Bori, Coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà
http://www.selumbria.org/umbria/s-umbria-c-una-questione-morale-gli-indagati-facciano-un-immediato-passo-indietro

BASTIA UMBRA, SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA': " IL LAVORO VIENE PRIMA DEL SOTTOPASSAGGIO "







In attesa della conferenza stampa del Partito Democratico che si terrà nella sede del Pd alle 18.30 di oggi pomeriggio, anche Sinistra Ecologia Libertà interviene in merito al Paim Franchi, lanciando all’amministrazione una proposta per avviare da subito la delocalizzazione delle officine.



«Durante l’ultima assemblea del circolo Sandro Pertini di Sinistra Ecologia e Libertà di Bastia Umbra tenutasi lunedì scorso - afferma nella nota il portavoce Stefano Paffarini -, si è deciso di replicare alle polemiche che sono sorte negli ultimi giorni e di fare il punto sulla situazione attuale, soprattutto sui punti più rilevanti.



Prendiamo spunto dalla replica dell’assessore Livieri, che giustifica la nuova spesa di 150mila euro per la revisione del Prg in quanto negli anni passati sono stati “sprecati” oltre 800mila euro (rif. comunicato stampa del Pdl del 16/06/2011) senza portare risultati rilevanti.

Premettendo che tali affermazioni sono molto discutibili, questo modo di fare ci fa venire in mente la frase “Se una cosa sbagliata la fanno in tanti, diventa giusta”. Questo modo di fare politica non ci appartiene e pertanto speriamo che il risveglio socioculturale che è nato soprattutto nei più giovani si diffonda in tutta la popolazione.



Quanto al Paim Franchi, riaffermiamo convintamente i nostri dubbi: sempre dalla nota del Pdl sopra citata, infatti, finalmente leggiamo chiaramente l’ammissione che per far partire il progetto, sia necessaria un’altra “mano” da parte dell’amministrazione (oltre a quanto già data dalla precedente con voto bipartisan!) dato che le risorse economiche per delocalizzare arriveranno solo dopo aver costruito e venduto i nuovi edifici.

Dato che normalmente chi acquista un’area la prende con tutti i “vincoli” esistenti, non vediamo la motivazione perché oggi la comunità debba essere chiamata in causa come “salvagente”.



L’iter temporale suggerito dal Comune è quello di costruire il sottopassaggio in via Firenze (progetto in essere da prima, anche se in parte differente), costruzione degli edifici nell’area Franchi e poi in seguito (quando sarà rientrato l’investimento) delocalizzare l’attività. A questo punto ci viene di suggerire che i soldi da dover spendere per il sottopassaggio, siano dirottati per trasferire l’attività (la priorità per noi è il lavoro, non dimentichiamoci che oltre 50 famiglie vivono di ciò), e in seguito gli utili derivanti dall’attività immobiliare, da utilizzare per il sottopassaggio.

Non si può barattare la delocalizzazione come conseguenza del sottopassaggio.



Per concludere vogliamo chiedere all’amministrazione quale sia lo scenario nell’eventualità che si realizzi un nuovo impianto in Ospedalicchio e dopo un breve periodo l’attività sia dismessa: non essendoci nella convenzione in atto altre clausole se non il divieto di cedere e/o frazionare l’attività Franchi Spa, ci troveremmo l’area ex-agricola, divenuta nel frattempo industriale, libera di andare sul mercato? Si tratterebbe di una “terza mano”?»



Stefano Paffarini
Portavoce SEL Bastia Umbra
Mercoledi 22 giugno 2011
http://www.vivereassisi.it/index.php?page=articolo&articolo_id=301712

martedì 14 giugno 2011

REFERENDUM: I CITTADINI HANNO INDICATO LA STRADA PER UNA ITALIA MIGLIORE.



IN UMBRIA STOP AI PRIVATI NELL'ACQUA.


VIA SUBITO LE IPOTESI DI UMBRIA ACQUE PER LA CREAZIONE DI SOCIETA' SEPARATE DI GESTIONE.





Esprimiamo enorme soddisfazione per un risultato che molti giudicavano impossibile. La battaglia, la voglia, la lotta, la perseveranza e il grande lavoro dei comitati, che come SEL abbiamo appoggiato sin dall’inizio, hanno avuto la meglio e hanno vinto, ottenendo un risultato di straordinaria portata.



Non si trattava di approvare semplici referendum, ma di indicare una strada per la costruzione di un modello di società. Oggi è stata tracciata una linea precisa su un modello di sviluppo, sui beni pubblici e sulla legalità. Se a questa aggiungiamo le questioni legate alla precarietà, al diritto al futuro per i giovani e alle libertà collettive ed individuali, avremo già un’idea del progetto che dovremo presentare come centrosinistra per la guida e il Governo di questo Paese.



Nel sottolineare la positività dei risultati umbri è necessario fare qualche considerazione a caldo. I referendum cambiano le cose anche da noi. La gestione dell’acqua non può rimanere quella che è oggi. Il ruolo dei privati dovrà diminuire e ipotesi come quella delle società di gestione, paventate da Umbra Acque, vanno immediatamente riposte nel cassetto. La gente ha scelto e la politica deve fare un doveroso passo indietro.



Perugia, 13 giugno 2011



Luigi Bori,

Coordinatore regionale Umbria di Sinistra Ecologia Libertà