martedì 24 aprile 2012

BASTIA UMBRA: IL CENTROSINISTRA CELEBRA IL 25 APRILE RICORDANDO I FRATELLI CERVI.



Il 25 aprile Festa della Liberazione dal nazifascismo, tutti i partiti del centro sinistra di Bastia invitano i cittadini a ricordare e celebrare insieme questa giornata, che ha segnato il culmine del risveglio e del riscatto morale del popolo italiano dopo la dittatura fascista.
Nell’ambito dei festeggiamenti che si svolgeranno per tutta la giornata presso il Centro sociale di Villaggio XXV aprile, il centro sinistra organizza uno spettacolo dal titolo “I miei sette figli erano i fratelli Cervi” di e con Gianni Micheli.
Si tratta di un reading musicale dedicato all’autobiografia di Alcide Cervi, documento fondamentale dell’epopea partigiana italiana, che ricorda la vita e il sacrificio dei fratelli Cervi, passato alla storia grazie al racconto del padre.
Con questa grande storia italiana vogliamo non solo ricordare il sacrificio di tanti ragazzi e ragazze ma anche mettere al centro il tema della “soglia democratica” nel nostro Paese, spesso varcata da pronunciamenti e pratiche apertamente neofascisti, xenofobi, al di fuori della legalità costituzionale.
Riteniamo necessario ristabilire un punto fermo di fronte alle derive contrarie allo spirito antifascista della Repubblica, che negli ultimi tempi si sono motiplicate anche nel nostro territorio.
I valori di uguaglianza, democrazia e giustizia sociale ai quali si ispira la nostra Costituzione, frutto della Resistenza, devono tornare ad orientare l’azione quotidiana dei partiti e dei cittadini e rappresentano l’unica via d’uscita dalla crisi della politica che pericolosamente ci investe e che si può superare solo con un rinnovato impegno da parte di tutti.
L’appuntamento è per le ore 17,30 ad ingresso gratuito. Prima, alle ore 17.00, ci sarà un intervento di Giovanni Simoncelli segretario provinciale dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia).

Sinistra Ecologia Libertà
Partito Democratico
Sinistra Critica
Federazione della Sinistra
Italia dei Valori
Partito Socialista Italiano

Martedi 24 aprile 2012

Vivere Assisi

sabato 21 aprile 2012

LA CENTRALE A BIOMASSE DI COSTANO NON SI FARA'. ADESSO SERVE UN PIANO COMUNALE SULLE ENERGIE RINNOVABILI.


Comunicato stampa
La centrale a biomasse a Bastia Umbra,  non si farà: questa la decisione emersa nell'ultima Conferenza dei  servizi che ha decretato lo stop definitivo alla realizzazione di un impianto industriale da 1 mw. Grazie all'impegno  del Comitato per la difesa dell'ambiente di Costano che per tanti mesi ha saputo rappresentare le proteste e le proposte di migliaia di cittadini si chiude positivamente e in maniera definitiva questa vicenda in un territorio che negli ultimi decenni ha già pesantemente pagato sul piano ambientale  per scelte politiche e amministrative errate e, in alcuni casi, per gravi violazione delle leggi esistenti, vicende queste sulle quali da tempo è già intervenuta con decisione la magistratura.
 
Il Circolo Sandro Pertini di Sinistra Ecologia Libertà, ha sostenuto fin dall'inizio questa mobilitazione popolare, tra l'altro trasversale rispetto alle appartenenze politiche dei singoli cittadini, evitando di mettere in campo inutili protagonismi di partito ma privilegiando invece il merito e i contenuti della protesta. Adesso a Bastia Umbra la priorità diventa quella già indicata sempre  dallo stesso Comitato per la difesa dell'ambiente di Costano e sulla quale si è già avviata una interessante riflessione collettiva: la città ha bisogno di un serio e dettagliato piano comunale che privilegi in particolar modo il ricorso alle fonti di energia rivvovabili.

Sabato 21 aprile 2012

Il coordinatore
Stefano Paffarini  

BASTIA UMBRA, 25 APRILE 2012: READING MUSICALE " I MIEI SETTE FIGLI ERANO I FRATELLI CERVI ".




Mercoledì 25 aprile 2012
Ore 17.30
Centro Sociale Villaggio XXV Aprile
Via Monte Vettore
BASTIA UMBRA
Il 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo, tutti i partiti del centro sinistra di Bastia invitano i cittadini a ricordare e celebrare insieme questa giornata, che ha segnato il culmine del risveglio e del riscatto morale del popolo italiano dopo la dittatura fascista.
Nell’ambito dei festeggiamenti che si svolgeranno per tutta la giornata presso il Centro sociale di Villaggio XXV aprile, il centro sinistra organizza uno spettacolo dal titolo “ I miei sette figli erano i fratelli Cervi” di e con Gianni Micheli. Si tratta di un reading musicale dedicato all’autobiografia di Alcide Cervi, documento fondamentale dell’epopea partigiana italiana, che ricorda la vita e il sacrificio dei fratelli Cervi, passato alla storia grazie al racconto del padre.
Con questa grande storia italiana vogliamo non solo ricordare il sacrificio di tanti ragazzi e ragazze ma anche mettere al centro il tema della “soglia democratica” nel nostro Paese, spesso varcata da pronunciamenti e pratiche apertamente neofascisti, xenofobi, al di fuori della legalità costituzionale.
Riteniamo necessario ristabilire un punto fermo di fronte alle derive contrarie allo spirito antifascista della Repubblica, che negli ultimi tempi si sono motiplicate anche nel nostro territorio.
I valori di uguaglianza, democrazia e giustizia sociale ai quali si ispira la nostra Costituzione, frutto della Resistenza, devono tornare a orientare l’azione quotidiana dei partiti e dei cittadini e rappresentano l’unica via d’uscita dalla crisi della politica che pericolosamente ci investe e che si può superare solo con un rinnovato impegno da parte di tutti.
L’appuntamento è per le ore 17,30 ad ingresso gratuito.

Sinistra Ecologia Libertà
Federazione della Sinistra
Partito Democratico
Italia dei Valori
Sinistra Critica
Partito socialista Italiano

sabato 7 aprile 2012

UN GOVERNO ACCECATO DALL'IDEOLOGIA



Di Francesco Ferrara,
Responsabile nazionale Organizzazione
Sinistra Ecologia Libertà

Le verità sulla soluzione del braccio di ferro sull’art. 18 la ha detta Mario Monti, con una brutalità e una franchezza che rivelano come per lui ci sia un solo consenso importante: quello delle banche e della finanza europea, certo non quello del popolo che governa. La verità è che, nella versione finale della controriforma dell’art. 18, a essere stata reintegrata è solo la parola reintegro, ma spogliata di ogni significato concreto: almeno questo al partito che gli permette con notevole sacrificio di restare a palazzo Chigi Monti non poteva negarlo. Nella sostanza non è stato reintegrato proprio niente.
Soprattutto non saranno reintegrati i lavoratori licenziati con motivazioni economiche. O meglio lo saranno, però, come spiega il legislatore medesimo, solo in casi “molto estremi e molto improbabili”. E’ il de profundis per l’art.18 e per i diritti dei lavoratori, che nessun governo, neppure quelli guidati da Silvio Berlusconi, aveva mai attaccato così frontalmente e a fondo.
Questa offesa alla dignità del lavoro e allo spirito della Costituzione italiana non sarebbe giustificabile neppure se sull’altro piatto della bilancia ci fossero davvero i risultati miracolosi per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione promessi dal presidente del consiglio. Ma non è così. La libertà di licenziamento non porterà nuovo lavoro e non porterà nuovi investimenti. Non è certo la rigidità del lavoro che impedisce la ripresa economica un Paese nel quale il mercato del lavoro è già tra i più flessibili e i meno garantiti d’Europa.
Dopo quattro mesi di ricette Monti, è ora di dire che non solo questa controriforma, ma anche quelle precedenti sono rimedi peggiori del male. Non solo non hanno aiutato e non aiuteranno la ripresa economica, ma da difficile che era la hanno resa impossibile.
Da un lato la tassazione dissennata e indiscriminata, gli aumenti incontrastati di beni essenziali, le mazzate inflitte a lavoratori e pensionati hanno depresso la domanda interna rendendo più grave e più radicata la recessione. Dall’altro la completa assenza di una politica industriale e una mancanza assoluta di prospettive strategiche rendono le prospettive di crescita una chimera e un miraggio.
Gli scioperi e le manifestazioni, a partire da quella unitaria del 12 aprile sui cosiddetti esodati, cioè su quei lavoratori lasciati dal governo in mezzo all’oceano senza neppure una canotto o un salvagente, non sono solo la sacrosanta e necessaria difesa di milioni di persone costrette a portare sulle loro spalle l’intero peso della crisi. La Cgil, la Fiom, a volte tutte le organizzazioni sindacali unite, le organizzazioni dei precari, i lavoratori che si muovono spontaneamente sono l’espressione della responsabilità di un popolo a fronte di una classe dirigente cieca e irresponsabile che sta affondando il Paese.
Più che con lo spirito pragmatico dei tecnici, i professori chiamati a governare senza neppure consultare la volontà popolare stanno affrontando la crisi con la cecità propria dell’ideologia, impugnando i dogmi rigoristi come se questo potesse bastare a esorcizzare i demoni della crisi, della disoccupazione arrivata intorno al 10% nelle stime ufficiali e oltre in quelle reali, di 12mila aziende chiuse perché strangolate dalla carenza di credito e dalla inesistenza di politiche industriali, dell’impoverimento di massa.
Quell’esorcismo non è servito e meno che mai servirà l’odiosa introduzione dei licenziamenti facili. Quel che servirebbe, una drastico cambio di marcia e di indirizzo, una vera e nuova politica industriale, questo governo non è in grado di farlo. Prima se ne va, prima la parola torna agli elettori, prima nasce un governo che sappia affrontare la crisi senza ideologie rigoriste, meglio sarà per questo Paese.

Francesco Ferrara,
Responsabile nazionale Organizzazione
Sinistra Ecologia Libertà

Sabato 7 aprile 2012

http://www.sinistraecologialiberta.it/articoli/un-governo-accecato-dallideologia/

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